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il Natale di coloro che "Dio ama" |
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Inserito il 29/12/2012 20:06 Categoria: Presidenza |
Riflessione Natalizia del Consulente Ecclesiastico CSI di Siena … il 17 scorso, quando ci siamo ritrovati a Castellina Scalo, abbiamo dimenticato una cosa: guardare Benigni che parlava della Costituzione italiana: l'ho potuto vedere il giorno dopo in replica e l'ho anche scaricato da Internet. C'è chi mi ha fatto osservare che chiamare un comico a parlare della Costituzione può forse essere indice del basso livello che ha raggiunto questa povera Italia, forse, ma forse è anche un po' riduttivo definire Benigni un “comico”, io lo definirei piuttosto un “giullare”, come lo era Totò, quei giullari che, ridendo e scherzando, non si vergognavano di dire ai potenti di turno, ai loro stessi padroni, verità anche molto scomode, che nessun altro cortigiano aveva il coraggio di dire. Cosa Benigni ha raccontato di così interessante da potermi sollecitare una riflessione natalizia? Nel suo lunghissimo spettacolo ha raccontato una favoletta e messo l'accento su un aspetto della Costituzione che molti dimenticano, un aspetto fondamentale anche per un cristiano, anzi, per un cristiano deve fare un salto di qualità e divenire qualcosa di più. La favoletta. Un uomo si addormenta e in sogno gli appare un angelo con un grande libro in mano; chiede all'angelo cosa ci sia scritto e l'angelo: «i nomi di coloro che amano Dio». L'uomo chiede se c'è anche il suo nome e, alla risposta negativa dell'angelo, si rattrista e chiede se può metterlo fra coloro che amano gli uomini, l'angelo lo accontenta e il sogno finisce … la sera dopo ha una nuova visione, un angelo bellissimo con in mano un nuovo libro, al che l'uomo chiede cosa ci sia scritto, l'angelo risponde che è il libro dove sono scritti i nomi di coloro che Dio ama, allora l'uomo, incuriosito, chiede se c'è anche il suo nome, l'angelo guarda nel libro e risponde: «è il primo nome». È solo una favoletta, neanche del tutto esatta, perché Dio ama tutti indistintamente, senza nessuna differenza, ma può essere pensabile che abbia qualche predilezione, predilezione per coloro che amano gli uomini. Che c'entra questa favoletta con il concetto – un concetto morale, già questo è abbastanza curioso in una costituzione civile – su cui Benigni ha messo l'accento? Intanto, qual'è il concetto? È quello della solidarietà. Nella nostra Costituzione è un concetto – mi ripeto: morale! – su cui si insiste molto, si richiede, si obbliga, alla solidarietà fra cittadini, ma nella nostra Costituzione non ci si limita agli italiani, si allarga il discorso ad ogni uomo! È indubbio che per un cristiano la solidarietà è un aspetto fondamentale del suo vivere morale, ma, come dicevo, deve diventare qualcosa di più, deve diventare condivisione, dividere con altri ciò che siamo ed abbiamo. È la grande lezione dell'incarnazione del Figlio di Dio, del Natale. Il Figlio di Dio «non considerò un tesoro geloso la sua uguaglianza con Dio; ma spogliò se stesso … apparso in forma umana, umiliò se stesso» (cfr Fil 2,6ss) condividendo tutto con noi, eccetto il peccato. Dio ha condiviso tutto con noi la nostra umanità e la sua divinità! In molte passi la Scrittura ci chiede di essere come lui, di fare come Dio fa con noi: condividere tutto noi stessi, ciò che siamo e ciò che abbiamo con gli altri uomini, indipendentemente da quello che essi sono. Siamo nello “Anno delle Fede” e mi piace ricordare che l'apostolo Giacomo ci ricorda «che giova, fratelli miei, se uno dice di avere la fede ma non ha le opere? Forse che quella fede può salvarlo?» (cfr Gc 2,14ss). Ecco, la nostra fede, celebrare il Natale del Signore, le nostre preghiere, tutto non ha senso, perde di significato se non ha le “opere”, se non ci porta ad una concreta condivisione della nostra vita con quella degli altri. Allora il mio augurio è questo: che il ricordo di quel momento di 2000 anni fa in cui Dio ha condiviso fino in fondo la sua vita con la nostra ci spinga ad un rinnovato impegno a fare lo stesso con i fratelli, solo così sarà veramente un … … Buon Natale e un felice 2013!
Luigi, diacono |
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