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Csi Day: a Castellina Scalo lo sport ha incontrato la piazza

Inserito il 13/05/2014 22:16

Categoria: Presidenza

CSI day a Siena – 10 maggio 2014

di Giovanni Marrucci

 

Un pomeriggio di sport e riflessione per i 70 anni del Centro Sportivo Italiano. Anche il Comitato Provinciale di Siena è sceso in piazza per festeggiare il settantennio del Csi. E lo ha fatto a Castellina Scalo, dove la Parrocchia Cristo Re ha ospitato l'evento.

 

La piazza antistante la chiesa si è animata a partire dalle ore 16, orario del fischio d'inizio della partita di calcetto tra la squadra dell'Oratorio di Castellina e una rappresentanza di ragazzi profughi africani accolti dalla Parrocchia. Una linea guida, quella dell'accoglienza, che ha illuminato ed ispirato l'intero evento. Tanto divertimento anche per i bambini del posto, che si sono potuti sbizzarrire grazie ai due tavoli da ping-pong e alla presentazione dei veicoli "speed down" a cura di Riccardo Aldinucci della Società Mens Sana di Siena. Alle 18 la Santa Messa dello sportivo, seguita subito dopo dalla mostra sulla Via Francigena in collaborazione con la Confraternita di San Giacomo.

 

Ma il momento clou della giornata, che si è conclusa con una cena associativa, era arrivato alle 16,30 quando ha preso il via la tavola rotonda voluta da Fabio Cerretani (presidente CSI Siena) dal titolo "Sport, integrazione, internazionalità". Come ha ricordato il coordinatore Massimo Bianchi, però, "per una volta ad essere più importante è il sottotitolo: Sport e Migranti".

 

Ovvero, come accogliere e integrare gli immigrati stranieri attraverso lo sport. Inteso come attività ludico-motoria, sì, ma anche e soprattutto come attività formativa ed educativa. Dopo i saluti del delegato del Coni di Siena Roberto Montermini, che ha sottolineato come l'argomento sia oggi più che mai attuale, lo stesso Bianchi ha aperto il momento di riflessione con un excursus sulla posizione della Chiesa in materia di migranti. La quale, non appena ha preso piena coscienza della questione (ovvero dopo la metà del secolo scorso), si è immediatamente adoperata al fine di facilitare il processo di integrazione degli immigrati. Considerati un patrimonio spirituale e culturale per chi accoglie.

 

E proprio questo è stato il nocciolo della questione al centro dell'intervento del dottor Giovanni Scalera, psicologo del Coni: "La diversità di lingua, usi e cultura non toglie bensì porta sempre qualcosa. È un arricchimento - sottolinea Scalera -, un processo non di semplice fusione, ma di accoglienza nel quale ci deve essere uno scambio. Lo sport sa dare certe risposte: nell'atto sportivo infatti tutte le differenze possono ridursi fino quasi a scomparire. Lo sport è legato ad uno degli istinti primari dell'uomo, ovvero il bisogno di confrontarsi. Ciò deve però avvenire attraverso la fratellanza, non con la semplice tolleranza. Il nostro paese, oggi, ha un'opportunità unica: quella di integrare chi viene da fuori attraverso i principi di accoglienza e condivisione".

 

È stata poi la volta di Maurizio Tedeschi, presidente della Consulta Diocesana Aggregazioni Laicali, per il quale senza l'aspetto formativo lo sport perde di valore. "Conoscenza e religione - ha affermato Tedeschi - possono aiutare a superare le diversità. Il punto di partenza è anzitutto la presa di coscienza di quest'ultima, che va incanalata ed armonizzata secondo un percorso comune. San Giovanni XXIII e San Giovanni Paolo II ci esortano ad accogliere e conoscere l'altro servendoci di pazienza e amore. E lo sport, quello che non si limita al semplice aspetto ludico, ha gli strumenti per farlo".

 

La riflessione è stata completata da don Doriano Carraro, parroco di Castellina Scalo e responsabile dell'Ufficio Pastorale Migranti. Don Doriano ha fornito esempi concreti, da lui vissuti in prima persona sul territorio della sua parrocchia, di sport come mezzo di aggregazione e come motore di amicizia dalle caratteristiche uniche. Uno sport, insomma, che oltre a far divertire riesce a favorire l'integrazione di persone provenienti da usi e culture agli antipodi. Ma resi, grazie anche all'opera quotidiana di enti di promozione sportiva come il Centro Sportivo Italiano che da 70 anni si sforza di educare attraverso lo sport, più vicini ed armoniosi che mai.

 


.CSI DAY SIENA - sport, integrazione, internazionalità (sport e migranti);.pdf



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