Siena. "Concludo con un fuori programma riportando alcune riflessioni sul ruolo del CSI nel mondo dello sport con particolare attenzione ai nostri giovani". Fabio Cerretani, presidente provinciale CSI di Siena, ragiona a voce alta su un argomento importante ed attuale "Noi del CSI -continua- abbiamo capito che c’è una sfida che ciascuno di noi oggi è chiamato a giocare: l’educazione e la formazione umana delle nuove generazioni. Abbiamo anche capito che per avere successo in questa impresa deve scendere in campo il meglio di noi! Tuttavia, la posta in gioco (il futuro dei nostri giovani) è alta e per consolidare le basi per la vittoria cerchiamo qualcuno che, nell’affiancarci, sia disposto come noi a dare il meglio di sé, sapendo che il beneficio per la comunità sarà la medaglia di maggior valore che potrà mai ricevere in vita sua.
Il sistema sportivo italiano si appresta a vivere una stagione nuova che, intrapresa correttamente, porterà a grandi riforme a beneficio della società e delle Persone che la compongono. Insieme ai nostri Partner noi ci siamo e ci saremo, consapevoli che se saremo in grado di mettere in campo il meglio di noi: abbiamo tutto per farcela. In questa partita educativa, ci è stato assegnato un rigore a favore: una grande occasione e una grande responsabilità. Si può anche sbagliare, ma dipende solo da noi.
Siamo una grande associazione e, insieme a coloro che ci affiancheranno, ne costruiremo una ancora migliore: quel rigore non lo sbaglieremo
“Educare attraverso lo sport” per il CSI non è solo uno slogan, ma la proposta concreta di uno sport per tutti che costituisca per i suoi protagonisti reale occasione di crescita personale e di miglioramento della qualità della vita. Promuove lo sport come:
- un’attività sportiva organizzata, continuativa, seria, promossa da educatori, allenatori, arbitri, dirigenti consapevoli del proprio “mandato” educativo.
- proposta sportiva nel rispetto delle età e dei bisogni di ciascun atleta, per conoscere se stessi ed i propri limiti, in modo da provare a superarli, con la consapevolezza che tutto deve avvenire divertendosi.
- momento di educazione, di crescita, di impegno e di aggregazione sociale, ispirandosi alla visione cristiana dell’uomo
- strumento di prevenzione verso alcune particolari patologie sociali
In quest’ottica ciascuna persona può trovare uno “sport su misura, cioè una attività sportiva nella quale potersi misurare con altre persone e con se stesso, al di là della mera ricerca del risultato. Il CSI crede in una libera esperienza sportivo associativa, fondata sui valori della persona e della partecipazione comunitaria. Lo Sport per noi è anzitutto gioco, educazione alla vita; benessere per il singolo e per la collettività.
Lo sport è visto come strumento di promozione sociale che favorisce il miglioramento della forma fisica e la salute personale. Attraverso lo sport, si impara a socializzare; ci si mette al servizio degli altri, in particolare dei più deboli; si migliora il territorio in cui si vive. Uomini e donne, abili e disabili, persone di razze diverse, condividono la propria quotidianità diventando soggetti attivi. Il CSI è impegnato in una collaborazione con le scuole per promuovere sani stili di vita attraverso l’educazione alimentare, l’attività sportiva fin da bambini, insegnando importanti valori quali l’amicizia, la lealtà, il lavoro di squadra, l’autostima".
Fatta questa lunga premessa abbiamo posto alcune domande a Cerretani
1) Csi cosa ė... suoi scopi...
Partiamo dalla parte introduttiva dello Statuto: Il Centro Sportivo Italiano (C.S.I.) è sorto nel 1944 come Opera della Gioventù Italiana di Azione Cattolica, in continuità storica con la tradizione della Federazione Associazioni Sportive Cattoliche Italiane (F.A.S.C.I.), costituitasi nel 1906 e scioltasi nel 1927 durante il regime fascista. La Federazione Attività Ricreative Italiane (F.A.R.I.) fu costituita nel 1945 come Opera della Gioventù Femminile di Azione Cattolica. Entrambe le organizzazioni, rispettivamente per il settore maschile e quello femminile, ebbero come fine di offrire ai giovani la possibilità di vivere l'attività sportiva in una visione cristiana dell'uomo. Nel 1971 le due associazioni si sono unificate, dandosi uno statuto unitario.
Il CSI è un Ente di Promozione Sportiva riconosciuto dal CONI, una Associazione di Promozione Sociale, fa parte della Consulta Nazionale delle Aggregazioni Laicali riconosciute dalla Conferenza Episcopale Italiana, collabora con vari Ministeri del Governo Italiano, ecc.
Il suo ruolo ed i suoi scopi sono riassunti nel Patto Associativo del quale cito i primi due punti
Il Centro Sportivo Italiano è un'Associazione di persone, uomini e donne insieme, che promuovono attività sportive condividendo la medesima concezione dell'uomo e dello sport. La dimensione associativa - democratica, partecipata e solidaristica - è essenziale al raggiungimento delle finalità educative dell'Associazione e a garantire una significativa presenza nel mondo dello sport e, più in generale, nella società. Cellula di base del CSI e luogo più qualificato per l'esperienza associativa dei praticanti, è la Società sportiva. L'Associazione intende assicurare il compimento di esperienze di associazionismo sportivo nelle forme aggregative più diverse, attraverso l'impegno volontaristico dei propri operatori.
La persona umana è il soggetto e il fine dell'attività del Centro Sportivo Italiano. L'Associazione pone a base della propria azione la dignità della persona umana fatta a immagine di Dio, il suo primato di fronte a interessi di qualsiasi natura, il suo diritto a svilupparsi pienamente anche attraverso l'attività sportiva. Le attività dell'Associazione sono pertanto sempre orientate allo sviluppo integrale delle persone, a favorire la varietà dei modi di essere più idonei e congeniali a ciascuna di esse, a promuovere relazioni, scambi e collaborazioni.
2) Gli arbitri oggi...
La domanda è un po’ ampia, dovremmo rapportarla alle varie discipline sportive, alle varie Federazioni CONI, ai numerosi Enti di Promozione Sportiva riconosciuti dal CONI, ai contesti nazionali, regionali o locali. Mi limito ad una analisi spero obiettiva e sintetica di quella che è la realtà arbitrale del CSI di Siena.
Il Comitato ha da anni un solido e competente gruppo arbitri di calcio le cui basi furono gettate decine di anni fa dal compianto dirigente ed arbitro CSI Roberto Bernardoni, una scuola arbitri che ha forgiato alcuni tra i migliori arbitri senesi, spesso invidiatici e talvolta “rapiti” dalla Federazione Gioco Calcio senese. Arbitri non solo “tecnici” ma spesso “educatori” sul campo. Purtroppo sempre meno giovani scelgono di far proprio questo importante servizio di volontariato, salvo poi criticare l’operato di chi svolge sul campo il suo ruolo, … in fondo è facile criticare, un po’ più difficile mettersi in gioco.
Da sottolineare che ogni anno alcuni arbitri del Comitato di Siena vengono chiamati ad arbitrare le fasi regionali e nazionali dei tornei CSI di calcio ed a supportare le esigenze di Comitati regionali limitrofi.
3) Gli ultimi importanti risultati
In ambito nazionale il CSI, pur dovendo confrontarsi con discutibili scelte concorrenziali da parte di altri Enti di Promozione Sportiva (o presunti tali), si pone al primo posto tra gli EPS riconosciuti dal CONI sia come numeri di soci tesserati che come attività sportive programmate ed organizzate su tutto il territorio nazionale.
Non possiamo parlare di campioni e di medaglie, la nostra forza sono i valori morali e tecnici messi in campo dai nostri atleti nelle fasi finali di numerosi campionati promossi nelle varie discipline olimpiche.
Localmente il CSI conta mediamente negli ultimi anni circa 50 società affiliate ed oltre 2500 tesserati, posizionandosi ai vertici dell’associazionismo sportivo senese per numero di praticanti ed attività svolta (indicativamente al secondo posto tra gli EPS); in ambito regionale il Comitato senese si colloca al 5° posto tra i Comitati territoriali.
4) La Situazione senese
La situazione senese è complessivamente positiva, purtroppo esistono problematiche ambientali, culturali, storiche ma anche politiche ed economiche che hanno distorto la crescita omogenea dello sport senese, a ciò aggiungiamo anche uno storico campanilismo, ovvero la scarsa disponibilità al confronto ed alla crescita per il perseguimento del bene comune attraverso lo sport. La vastità del territorio provinciale, le difficoltà nei collegamenti, la presenza sul territorio di ben 5 diocesi tra loro scarsamente comunicanti per quanto attiene l’ambito sportivo, non aiutano la progettualità e lo sviluppo di sinergie, ad esempio – per quanto riguarda il nostro ambito di riferimento, ovvero il mondo ecclesiale e parrocchiale – la mancanza di strutture oratoriali e la mancanza di impianti sportivi all’ombra del campanile, non consentono l’aggregazione e la formazione dei giovani in linea con la nostra ispirazione cristiana, piuttosto assistiamo a gruppi di matrice parrocchiale che si trasformano in squadre federali o si affiliano ad altri enti di diversa matrice.
Colgo l’occasione per ricordare che nelle scorse settimane l’associazione ha rinnovato e/o riconfermato gli organi statutari del Comitato Provinciale e quelli del Comitato Regionale; elezioni che hanno portato il CSI di Toscana a rinnovarsi nella continuità in un clima di sereno confronto. Localmente sono stato rieletto Presidente per il quadriennio 2016 – 2020 coadiuvato da un consiglio provinciale composto da figure esperte nei vari ambiti frutto di un capillare lavoro di conoscenza e coinvolgimento di nuove leve, ed evitando le sterili e dannose polemiche e battaglie che in passati quadrienni avevano contraddistinto la fase elettorale.
5) A Giugno l‘assemblea a Firenze...
Al termine di un percorso assembleare che ha coinvolto tutta la base associativa territoriale e regionale ci apprestiamo a condividere la prossima assemblea nazionale che si terrà a Firenze il prossimo mese di Giugno.
L’assemblea dovrà eleggere il nuovo presidente nazionale scegliendo tra due candidati di indubbio valore anche se con caratteristiche personali ed associative diverse; sarà comunque un confronto sereno che vedrà compatti i comitati CSI di Toscana; nell’occasione verranno eletti i consiglieri nazionali per i quali la Toscana ha scelto la strada del rinnovamento candidando figure competenti scelti tra i presidenti di alcuni comitati.
Sarà un momento importante per l’associazione al quale auspico e mi auguro possano partecipare tutte le nostre società affiliate.
6) Cosa pensa della moviola in campo nel calcio?
Non è questo il problema dello sport in Italia e nel mondo. Personalmente sono favorevole a condizione che sia sempre l’uomo, anche sbagliando, ad esprimere il parere finale.
David Busato
David Busato | aprile 29, 2016 alle 6:35 pm | Categorie: Interviste, Siena, Sport | URL: http://wp.me/p5bfnY-2Sr
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